Le statistiche dimostrano che dall’inizio della crisi i furti in casa sono aumentati in modo preoccupante e che la percentuale dei casi risolti è molto bassa. Gli sforzi dei poliziotti sotto organico, oberati di lavoro e privi dei mezzi necessari, si concentrano su tipologie di reati più gravi, così per scoraggiare i malintenzionati non ci rimane che fare da sé e installare impianti antifurto e di videosorveglianza.
Gli antifurto possono essere applicati al proprio appartamento liberamente ed in autonomia, ma per poter installare telecamere nelle parti comuni serve invece una delibera dell’Assemblea condominiale.
La legge di riforma del condominio[1], andando incontro all’esigenza sempre più sentita in tema di sicurezza, ha agevolato l’approvazione assembleare di questa installazione[2] richiedendo il consenso della maggioranza dei presenti in assemblea che abbia almeno i 500/1000 del valore dell’edificio.[3]
Il Garante per la protezione dei dati personali ha inoltre previsto delle regole da seguire per l’installazione di telecamere[4] nelle parti comuni del condominio, che si possono elencare come segue:
1) obbligo di esporre cartelli che indicano la presenza di telecamere;
2) limite di conservazione delle immagini. Non è possibile mantenere le immagini per più di 24 ore, periodo che può essere esteso durante le festività o durante la chiusura dei negozi, qualora siano presenti al pianterreno del palazzo. Tuttavia, per conservare le immagini per un periodo superiore a 7 giorni, in caso di presenza di banche o negozi che richiedono una sorveglianza maggiore, è necessaria una verifica preliminare da parte del Garante[5],
3) le telecamere devono essere disposte in modo da riprendere solo parti comuni.
4) cancellazione automatica delle immagini. Le riprese dovranno essere cancellate automaticamente allo spirare del termine per la conservazione, se il sistema di videosorveglianza è automatico. Altrimenti, nei rari casi in cui l’impianto di videosorveglianza sia così datato da non prevedere la sovra-registrazione delle immagini, si dovrà provvedere alla cancellazione manuale delle immagini nel termine deciso dal titolare o responsabile del servizio, che non deve comunque superare i limiti temporali previsti dal Garante.
Le spese per l’introduzione dell’impianto andranno divise in base ai millesimi di proprietà[6].
*******
Nel mio palazzo la delibera sull’installazione delle videocamere non è stata approvata. Cosa posso fare?
In questo caso, se volete adottare per il vostro appartamento un sistema di telecamere di sorveglianza potete farlo. Dovrete soltanto stare attenti a non riprendere una visuale più ampia del vostro portoncino d’ingresso o del vostro box e a non diffondere le immagini.
Avete dubbi sull’argomento? Contattate lo Studio Legale Bordogna, titolare del primo blog di diritto condominiale in Italia.
A presto! L’avvocato sempre con te!
[otw_shortcode_divider margin_top_bottom=”60″ display=”empty” text_position=”otw-text-left”][/otw_shortcode_divider]
[1] L. 220/20102, in vigore dal 18.06.13 modifica molti degli articoli che regolano la vita in condominio.
[2] L’art 1122 ter c.c. disciplina l’installazione degli impianti di videosorveglianza in condominio.
[3] L’art. 1136 c.c. al II comma indica la cosiddetta maggioranza qualificata per approvare le delibere.
[4]Il Provvedimento generale del garante della protezione dei dati personali (cd. Garante della privacy) dell’08.04.2010 stabilisce delle norme da seguire nell’installazione di videocamere in condominio.
[5] La direttiva del Garante fa l’esempio della necessità delle banche di individuare con le telecamere probabili sopralluoghi da parte dei malviventi nei giorni precedenti le rapine. La conservazione delle immagini per più di una settimana quindi è possibile ma richiede una specifica verifica da parte del garante.
[6] Art. 1123 comma I c.c.
Federico Vittorio Bordogna nato il 21 Aprile 1970. Avvocato del Foro di Milano, marito e genitore di quattro figli. Laureato all’ Università degli Studi di Milano, appassionato di lettere e filosofia, ha maturato una ventennale esperienza in sede giudiziale prevalentemente nel diritto civile e commerciale conseguendo importanti risultati per aziende e privati.