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I diritti dei figli nel divorzio: la nuova carta dei diritti

L’evoluzione storica della carta dei diritti dei figli

L’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, ispirandosi ai principi della Convenzione di New York del 1989 sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nel solco della Costituzione Italiana, che dedica ben tre articoli alla famiglia nel Titolo II ovvero il 29, il 30 ed il 31, ha redatto una carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori in 10 punti, pubblicata nel settembre del 2018 e realizzata proprio per i bambini e per la tutela dei loro interessi, ma è indirizzata anche a tutti coloro che, a vario titolo, entrano a far parte del mondo della separazione dei genitori: giudici, avvocati, assistenti socio sanitari ma anche insegnanti. La carta, per il valore sociale che porta, è stata tradotta in molte lingue in modo da tenderla fruibile sia agli stranieri presenti in Italia sia oltre confine.

Le basi della carta dei diritti

Grazie alla collaborazione di numerosi esperti, ma soprattutto della Consulta dei ragazzi e quindi dei primi beneficiari della carta, si sono fissati una serie di principi fondati, in particolar modo, sulla bigenitorialità e sulla necessità che i figli continuino a frequentare entrambi i genitori, fatti salvi ovviamente i casi in cui è sconsigliabile per motivi di sicurezza. Il tempo trascorso coi genitori, inoltre, oltre che essere paritario deve soprattutto essere di qualità, elemento essenziale nella vita di un minore. Anche le scelte per i figli devono continuare ad essere prese con decisioni comuni, elemento che dovrà necessariamente portare i genitori a parlare fra loro anche nel caso di separazioni particolarmente conflittuali.

La carta apre con un principio fondamentale per la valorizzazione del minore, il diritto ad essere amato da entrambi i genitori e di amarli i entrambi, senza doverlo nascondere e, soprattutto, mantenendo saldo il legame con tutte le altre componenti familiari.
Il primo punto è la base dell’intera carta in quanto, nonostante la separazione, mette al centro comunque la famiglia, che resta tale ai fini della crescita del minore.
I figli, inoltre, devono restare figli e non devono crescere rapidamente tanto da dover diventare il sostegno dei loro genitori, secondo i dettami del punto 2.
Un principio importante è quello indicato dal terzo punto della carta: il diritto ad essere informato delle cause della separazione e lo devono essere in modo congiunto da entrambi i genitori, che devono seguire il percorso della separazione in modo da far vivere quello che sarà comunque un trauma nella maniera più naturale possibile così come, secondo il punto 4, anche i figli devono essere ascoltati da entrambi i genitori e devono poter contare su entrambi nei momenti di crescita.
Un elemento importante, da sempre causa di conflitti anche nelle aule giudiziarie, riguarda il diritto sancito dal punto 5 della carta, ovvero il diritto a non subire pressioni da parte dei genitori, che molto spesso utilizzano i figli per veicolare messaggi o peggio per coprire loro colpe.
Nel solco della bigenitorialità, il punto 6 stabilisce che le scelte di maggiore rilevanza, quali la residenza, le scelte scolastiche o di salute, siano prese in modo sereno da entrambi i genitori. Il punto 10, che completa il punto 6, indica che tali scelte congiunte devono essere anche spiegate ai minori stessi che ne devono comprendere le motivazioni, specie quando sono diverse dai propri desideri.
I figli, in tale ottica, non devono essere coinvolti nelle controversie dei genitori e, soprattutto, non devono avere l’obbligo di schierarsi verso uno di loro, come sancito dal punto 7 della carta.
I figli hanno anche diritto di veder preservati i loro tempi di elaborazione del trauma, senza che nessuno dei due genitori cerchi di prevaricare e, soprattutto, senza forzare il loro inserimento in nuove famiglie allargate secondo quanto indicato al punto 8.
La parte economica, generalmente fra le principali cause di conflitto, è descritta al punto 9 e indica che non devono essere i figli a pagare le conseguenze economiche della separazione.

Valutazioni conclusive

Nonostante i precetti indicati non abbiano una reale sanzione, il mancato rispetto sarà sicuramente valutato in modo adeguato, in occasione di controversie, nelle decisioni dei Giudici che potranno contare su un modello scritto su cui fondare le proprie scelte.

Avv. Federico Vittorio Bordogna

Avv. Federico Vittorio Bordogna

Federico Vittorio Bordogna nato il 21 Aprile 1970. Avvocato del Foro di Milano, marito e genitore di cinque figli. Laureato all’ Università degli Studi di Milano, appassionato di lettere e filosofia, ha maturato una ventennale esperienza in sede giudiziale prevalentemente nel diritto civile e commerciale conseguendo importanti risultati per aziende e privati.

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